Vedere la morte...

Domenica scorsa ho visto morire mia nonna, che aveva 88 anni. Le facevo da badante ormai da 2 anni dato che era costretta a letto da una caduta e avendo l'osteoporosi, demenza senile e artrosi...L'avevano dimessa dall'ospedale per dei liquidi ai polmoni e carenza di ossigeno quello stesso pomeriggio,circa alle 15.
Quando l'hanno portata a casa non sembrava stare bene, respirava a fatica anche con l'ossigeno e aveva dei rantoli, che i tipi dell'ambulanza ci dissero essere dovuti al liquido al polmone che avrebbe espulso con alcuni aerosol. Avevamo preparato tutto: soluzione per aerosol, bombola di ossigeno, cibi liquidi per disfagia eccetera...
Dentro di me sentivo che non era finita, che forse l'avevano mandata a casa perchè non c'era nient'altro da fare...ma non volevo essere pessimista. Purtroppo era un pò di tempo che faceva fatica a riconoscermi e a parlare...si perdeva nelle sue visioni e nel suo mondo.
Quel pomeriggio volle essere pettinata da mia madre, chiese esplicitamente: 《Mi pettini? Ma non con le mani, con la spazzola.》
Quando ritornai la sera per cambiarle il pannolone, mia zia disse che aveva già mangiato e anche di gusto.Fui molto felice e andai nella sua stanza a salutarla, ma lei chiamava sua madre a squarciagola: 《Mamma! Mamma!》 Lì per lì non pensai molto e le dissi: 《Sono io, nonna!》 Lei mi guardò ma non rispose, i suoi occhi verdi brillanti erano fissi su di me ma non trasmetteva niente. Ci ero abituata, ormai. Non era mai cosciente ultimamente.
Dopo le cambiai il pannolone facendomi aiutare da mia sorella, perchè da un pò mia nonna era diventata troppo pesante per spostarla da sola,e quella sera le sue braccia sembravano più rigide del solito.
Non appena finimmo il lavoro, mia nonna fece un espressione che MAI scorderò finchè avrò vita, non riesco a descrivervela come vorrei, vi dico solo che era a metà tra una smorfia di scherno e una di dolore. Poi ansimò due volte, diventando gialla in viso, e rimase con la bocca aperta e gli occhi semichiusi. Fu un attimo, che chiamammo mia zia e io mi precipitai a chiamare il 118, con il cuore a mille. Era successo tutto velocemente, mia zia era già lì e io cercavo di rivenirla con un panno bagnato.
Non rispondeva, provavamo a sentirle il battito, la scuotevamo, non potevamo crederci.
I soccorsi arrivarono prestissimo,la adagiarono a terra e usarono anche il defibrillatore, mentre io già ero grondante di lacrime e gridavo come una matta. Nulla servì...lei se ne era già andata. E quel che è peggio, pensavo di doverlo dire a mia madre, che sta affrontando le chemioterapie da quasi due mesi...ho pensato a troppe cose in quel momento, ma soprattutto ad aver visto la vita lasciare il suo viso, trasformandola in un involucro giallo e freddo. Ho visto la morte portarla via dalle mie braccia.
Ripensandoci, quando mio nonno morì,nel 2008, molti miei parenti mi hanno raccontato che anche lui chiamava sua madre, prima che spirasse...insomma, da quanto ho capito molti anziani chiamano la propria mamma in quei...momenti.
E poi ho ripensato al fatto che volesse essere pettinata, quasi come se non volesse apparire brutta davanti alla morte.
Quel che è peggio...è che io da quel momento non dormo più come prima, infatti ora sono qui a scrivervi questo alle 3.20 del mattino, e mi devo alzare alle 6.30. Ho frequenti attacchi di ansia che sfociano in tremarelle,tuffi al cuore e mancanza di respiro...so che ora lei ha lasciato la sofferenza e ha abbracciato la pace, perchè non era vita quella che stava facendo, ma non posso dimenticare come mi ha guardata prima di andare e prima di diventare gelida come il ghiaccio.
Non so come affrontare questa cosa...ora devo essere forte anche per la mia di mamma, ma è difficile non pensare a quella tremenda domenica. Non posso dimenticare di aver avuto la prova tangibile della morte.
Qualcuno ha avuto esperienze simili?